giovedì 17 dicembre 2009

...

Casualità o destino?

Ma oggi mi sono chiesta cosa sarebbe successo se avessi premuto l'accelleratore e non il freno.

Omicidio colposo? .....mmmh forse preterintenzionale....ma chi lo sà...

lunedì 7 dicembre 2009

Natale o NON Natale?

Quando non hai voglia e ti manca quella scintilla.
Come fare per farsi "venire" lo spirito natalizio???
Dovrei leggere a Christmas Carol di Dickens (o guardarmi il film) forse...oppure se avete suggerimenti fate sapere.

giovedì 19 novembre 2009

Luna nuova

Mmmmh! Moltissimo delusissima!
Uf!
Non andate a vederlo. Forse troppa aspettativa non è bene. Mi ha deluso tantissimo. Era troppo tempo che facevo il conutdown un po' come Harry Potter e il principe mezzosangue!
Come consolazione mi sa che mi releggerò la saga o quantomeno Breaking Dawn.
Edit a posteriori: rivedendolo in dvd più volte l'ho apprezzato molto di più.

mercoledì 18 novembre 2009

Paradosso del gatto imburrato

Le due leggi alla base di questo paradosso sono:
  • Un gatto cade sempre sulle zampe (e mai sulla schiena);
  • Una fetta di pane imburrata cade sempre dalla parte del burro (derivata dalla Legge di Murphy);

Assunte queste due leggi come valide, basterebbe prendere un gatto e legare una fetta di pane imburrato sul suo dorso.

Lasciando il gatto da un'altezza ipoteticamente infinita, il gatto tenderebbe ad atterrare sulle zampe, mentre la fetta di pane imburrato tenderebbe a cadere dalla parte del burro; si creerà quindi un moto perpetuo in cui sia il gatto sia la fetta di pane continueranno a ruotare all'infinito.

Se invece il gatto venisse fatto cadere da un'altezza finita, per la stessa ragione sarebbe impossibile che toccasse terra sulle zampe o sulla schiena, e quindi rimarrebbe a mezz'aria, opponendosi alla forza di gravità.

lunedì 16 novembre 2009

Una chiamata alla debolezza


non abbiamo la presunzione di voler cambiare ciò che ci circonda, e non proviamo il desiderio di far parte di qualcosa,qualsiasi cosa.
lasciamo che gli eventi ci scorrano addosso con la rassegnazione di chi non può contrastare i propri nemici neppure con la volontà.
non abbiamo paura di morire.
abbiamo la certezza di camminare sulle sabbie della vita senza una meta e senza lasciare alcuna traccia dietro di noi.
ma questa consapevolezza, anziché rendere il cammino più agevole, acuisce la fatica di muovere un piccolo passo dietro l'altro.
tutto attorno a noi è vuoto.
vuoto come il pesante guscio della nostra stessa inutilità, che ci opprime e ci rallenta, ma che ogni giorno trasciniamo con noi, rassicurati dal suo peso e confortati dalla sua presenza.
tutto attorno a noi è un gioco.
uno stupido gioco al quale non abbiamo chiesto di partecipare e del quale è impossibile comprendere le regole, ma che continuiamo a giocare ogni giorno pur intuendo di avere già perduto.
perché siamo echi in una stanza vuota, schiavi dei nostri stessi desideri, ed i nostri fantasmi continuano a camminarci al fianco, con mani affilate come coltelli.
Mauro dei Canaan

giovedì 12 novembre 2009

Pezzo a pezzo

Ecco.
Oggi c'è stato un altro momento importante nella mia vita.

Forse riuscirò un pochino a dormire di più la notte. Forse...

mercoledì 11 novembre 2009

Beccaccino in technicolor!

Che dire! Film strabiliante!
A tratti esilarante, a tratti molto triste (lacrimucce a go go!).
Non voglio aggiungere particolari e spoiler. Bisogna assolutamente vederlo!
Intanto gustatevi la mia selezione di immagini. ^___^

sabato 7 novembre 2009

Meeeooooow!

Il gatto

Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato;
trattieni le unghie della zampa,
e lasciami sprofondare nei tuoi begli occhi striati
di metallo e d'agata.
Quando le dita indugiano ad accarezzare
la tua testa e il dorso elastico
e la mano s'inebria del piacere di palpare
il tuo corpo elettrico,
vedo la mia donna in spirito. Il suo sguardo
come il tuo, amabile bestia,
profondo e freddo, taglia e fende come un dardo,
e, dai piedi fino alla testa,
un'aria sottile, un minaccioso profumo
circolano attorno al suo corpo bruno.

Charles Baudelaire

I ♥ BOB

giovedì 5 novembre 2009

La giusta prospettiva

Forse tutti i pezzi di puzzle si stanno reincastrando e mettendo al loro posto.
^___^
Risalire, piano piano, la china...e dare il giusto valore e la giusta priorità alle cose: senza farsi troppe seghe mentali.

Difficile a farsi più che a dirsi. Ma almeno ci sto provando. :O

Pet Society Cosplay

sabato 31 ottobre 2009

Il grande cocomero

Streghe streghette fantasmi ululanti
questa è la notte delle zucche ridenti
dei maghi dei gnomi dei mostri dei trol
delle fate del bosco e dei lupi del nord.
Il mondo magico stasera è in festa
tra poco nel parco arriva l'orchestra,
composta da scheletri e lupi mannari
con 3 sanguisuga e 4 templari.
Mago Merlino per l'occasione
ha acquistato un gran calderone
e prepara pozioni filanti
da regalare a tutti i presenti.
La maga Spighetta ha fatto un intruglio
colore vermiglio al gusto di miglio.
Il conte Dracula invece per sbaglio
ha messo candele che sanno di aglio
così ha allarmato tutti i vampiri
che sono scappati dai cugini fachiri.
Poi a mezzanotte hanno fatto un falò
cantato canzoni dal gusto retrò.
E mentre ballavano salsa e merengue
hanno lanciato saetta splendente,
e quando il sole ha fatto capolino
dopo aver fatto un grande inchino
sono ripartiti per il mondo fatato
lasciando il prato un pò bruciacchiato.

giovedì 29 ottobre 2009

CITE 6

"Non permettere mai che il tuo senso morale ti impedisca di fare ciò che è giusto"
Isaac Asimov

mercoledì 28 ottobre 2009

CITE 5

Gli idioti sono una saggia istituzione della natura che permette agli stupidi di ritenersi intelligenti.
Orson Welles

domenica 25 ottobre 2009

Capodanno Celtico 24 ottobre -->31 ottobre 2009

Tutti i testi sono estratti da www.capodannoceltico.com
BENVENUTI A SAMHAIN - Gli albori di Milano

Torna, scandito dall’antico calendario celtico, nei giorni magici dell’incontro tra i mondi quando il tempo genera l’anno nuovo, “Samhain”.

Torna e nuovamente Milano s’appresta a celebrarlo con un turbinio di musiche, balli, suggestioni e sapori lungo i tre giorni di spettacoli e rievocazioni del “Capodanno Celtico e con un fitto calendario d’iniziative culturali interdisciplinari – conferenze, laboratori, esposizione - volte a promuovere, attraverso una più efficace e divulgazione dei progressi della ricerca e delle nuove teorie scientifiche ed accademiche, la riscoperta di una parte ancora poco nota della storia della città, la storia della Milano e della Lombardia golasecchiana e lateniana.

La manifestazione, giunta alla sua decima edizione ed entrata a pieno titolo nel circuito dei grandi festival celtici europei, guida, nel cerchio senza tempo del Castello, il pubblico sempre più numeroso – 100.000 presenze nell’edizione 2008 – in un entusiasmante percorso tra antichi accampamenti, danze sfrenate, accese battaglie, sussurri d’arpe che incantano, artigiani e le più coinvolgenti voci del panorama celtico e folk nazionale ed internazionale, alla scoperta di un patrimonio che è parte irrinunciabile dell’identità culturale di Milano e della Lombardia.

Con l’intento e la speranza che le nuove generazioni si ritrovino nell’unicità e nella ricchezza di questo patrimonio culturale il programma prevede in tutto l’arco della sua durata iniziative volte specificamente alle scuole ed ai più piccoli.

(Tochmarc Etaìn)
(Il corteggiamento di Etaìn)
IX secolo

La manifestazione

La manifestazione, giunta alla sua decima edizione ed entrata a pieno titolo nel circuito dei grandi festival celtici europei, guida, nel cerchio senza tempo del Castello, il pubblico sempre più numeroso, in un entusiasmante percorso tra antichi accampamenti, danze sfrenate, accese battaglie, sussurri d’arpe che incantano, artigiani e le più coinvolgenti voci del panorama celtico e folk nazionale ed internazionale, alla scoperta di un patrimonio che è parte irrinunciabile dell’identità culturale di Milano e della Lombardia.

Il successo di pubblico e la sua eterogeneità testimoniano un desiderio largamente condiviso di riscoprire le proprie radici ed è legato, a nostro avviso, alla scelta di veicolare il percorso conoscitivo in più sfere di fruizione, promuovendo in ognuna di esse, ove sia possibile, una fattiva partecipazione.

La storia e le origini
Ipotesi sulla fondazione di Milano

Cenni storici

Esiste un momento preciso nell’incessante rincorrersi delle stagioni in cui l’Altro Mondo ed il nostro s’incontrano. Il tempo è sospeso, è il tempo del non tempo dove tutto può accadere ed tutto accade.
Avviene a Samhain insieme fine ed inizio dell’anno celtico.

La festa di TRINVXTION SAMONI SINDVOS era la più importante presso i Celti e si svolgeva, concomitantemente alla levata eliaca della stella Antares, nei giorni che separavano l’anno vecchio da quello nuovo.
La festa, che doveva soddisfare alcuni vincoli lunari essendo celebrata nel sedicesimo, diciassettesimo e diciottesimo giorno del mese di Samonios, come stabilisce il Calendario di Coligny, e quindi due, tre e quattro giorni dopo l’ultimo quarto di luna, rappresentava un periodo favorevole, ideale per iniziare qualsiasi attività.
In questa data potrebbe essere collocabile la fondazione del nucleo gallico della città di Milano, allora nota come “Medhelanon”, da parte di Belloveso, principe gallico che condusse in Italia, attraverso le Alpi, il surplus della popolazione di svariate tribù galliche transalpine.
Tito Livio racconta nelle “Historiae”(libro V, 34):

“… Mentre a Roma regnava Tarquinio Prisco, il supremo potere dei Celti era nelle mani dei Biturgi, questi misero a capo di tutti i Celti un re. Tale fu Ambigato, uomo assai potente per valore e per ricchezza, sia propria sia pubblica, perché sotto il suo governo la Gallia fu così ricca di prodotti e di uomini da sembrare che la numerosa popolazione si potesse a stento dominare. Costui, già in età avanzata, desiderando liberare il suo regno dal peso di tanta moltitudine, lasciò intendere che era disposto a mandare i nipoti Belloveso e Segoveso, figli di sua sorella, giovani animosi, in quelle sedi che gli dei avessero indicato con gli àuguri. A Segoveso fu quindi destinata dalla sorte la Selva Ercinia, a Belloveso gli dei indicarono una via ben più allettante, quella verso l’Italia. Quest’ultimo portò con sé il sovrappiù di quei popoli, Biturgi, Edui, Ambani, Carnuti, Aulerci. Partito con grandi forze di fanteria e cavalleria, giunse nel territorio dei Tricastini. Di là si ergeva l’ostacolo delle Alpi; e non mi meraviglio certo che esse siano apparse insuperabili, perché nessuno le aveva ancora valicate [ … ] Ivi, mentre i Galli si trovavano come accerchiati dall’altezza dei monti e si guardavano attorno chiedendosi per quale via mai potessero, attraverso quei gioghi che toccavano il cielo, passare in un altro mondo, furono trattenuti anche da uno scrupolo religioso, perché fu riferito loro che degli stranieri in cerca di erre erano attaccati dal popolo dei Salvi. Quegli straneri erano i Marsigliesi, venuti dal mare da Focea. I Galli, ritenendo tale circostanza un presagio del loro destino, li aiutarono a fortificare, nonostante la resistenza dei Salvi, il primo luogo che avevano occupato al loro sbarco. Essi poi, attraverso i moti Taurini e la valle del Dora, varcarono le Alpi; sconfitti in battaglia i Tusci non lungi dal Ticino, avendo sentito dire che quello in cui si erano fermati si chiamava territorio degli Insubri, lo stesso nome di un pagus degli Edui, accogliendo l’augurio del luogo, vi fondarono una città che chiamarono Mediolanum…”

La Testimonianza di Livio, quindi, colloca cronologicamente l’epoca di fondazione della città nel VI secolo a.C..in quanto il regno di Tarquinio Prisco si estese dal 616 a.C. al 579 a.C. mentre la fondazione di Marsiglia da parte dei coloni focesi avvenne nel 600 a. C. circa.
La fondazione di una nuova città corrispose, come era d’uso presso i Celti, alla definizione di un centro sacro, detto con termine greco “omphalos”, e di uno spazio altrettanto sacro centrato su di esso e delimitato da un’aratura rituale compiuta in senso orario, in accordo con il moto apparente degli astri che popolano la sfera celeste, seguita dalle offerte propiziatorie agli dei e dalla scelta del nome che doveva essere di buon auspicio e spesso racchiudeva un teonimo.
La più nota ipotesi sull’origine del nome di Milano è quella che vede nell’etimologia romano-gallica di “Mediolanum” il significato di “terra di mezzo”, ma esiste anche la tesi di chi attribuisce a “Medhelanon”il significato di “centro di perfezione” ovvero “nemeton” santuario a cielo aperto delimitato da un recinto sacro connesso con gli astri.

Quest’interpretazione è quella che più si addice al territorio racchiuso dall’antico sacro recinto di Medhelanon.
Lo sviluppo di “Medhelanon” fu abbastanza lontano dal modello di oppidum celtico circondato dal tipico ed imponente “murus gallicus”. La realtà protoubana preromana di Milano si estese intorno al nemeton senza alcuna struttura atta a fortificazione, come confermano i recenti scavi condotti dagli archeologi.
Alla luce degli ultimi elementi emersi sembra confermarsi un modello di città sviluppatasi attorno ad una zona - santuario che aveva funzioni molteplici: religiose, giudiziarie, amministrative e commerciali.

Considerazioni relative all’altimetria ed all’assetto viario suggeriscono che l’ubicazione del “nemeton” sia da collocarsi nella zona dove ora sorge piazza della Scala.
La fondazione della città verrebbe a coincidere con la dedicazione del santuario presumibilmente avvenuta nella data più propizia: l’inizio dell’anno secondo il calendario celtico, evento che nel VI secolo a. C cadeva intorno alla metà di novembre del calendario giuliano.

Estratti dagli articoli del prof. A. Gaspani “Alle origini di Milano” e “Nemeton di Medehlanon”.
A. Gaspani e’ titolare del corso annuale di Archeoastronomia all'Universita' Cardinal Colombo di Milano nonché membro de
I.N.A.F. - Istituto Nazionale di Astrofisica Osservatorio Astronomico di Brera

mercoledì 21 ottobre 2009

Psdr ON demand 16-17-18 ottobre 2009

Non c'è molto da dire che già non ho detto e ridetto e ripetuto e hanno detto altri.
Nel mio forum ho trovato davvero dei veri amici e allo stesso tempo delle persone fantastiche.
Ragazzi vi voglio troppo bene!!
Le immagini parlano da sole:

Foto di Maurizio Pini e Luca Morandi